lunedì 25 maggio 2015

1 - la nascita

Avete presente il classico silenzio iniziale ed imbarazzato, tipico di un appuntamento al buio , nel quale due sconosciuti si studiano senza trovare nulla di intelligente da dire per rompere il silenzio?

Mi trovo in una piccola sala di una nota clinica milanese, le diciassette sono passate da qualche minuto ed ho in braccio a me, avvolta in un panno verde, la mia piccola.
Sono seduto su di una sedia colorata, di quelle con le forme un po' eccentriche , disegnate da qualcuno che probabilmente non ha mai provato l'ebbrezza di spaparanzarsi. 
In compenso dovrebbe consentirmi di dondolare lievemente. 
Sfrutto questa caratteristica, nella speranza di fare cosa gradita , non essendomi premurato di prendere un mazzo di fiori.
Attaccata al mezzo metro di corpicino c'è un apparecchio.Sul display vedo dei numeri che dovrebbero segnalare eventuali variazioni sensibili del battito cardiaco – a meno che quel cuore non sia il logo.
Tutto tace.
Persino lei.
Le braccia un po' mi tremano, a causa di una tanto irrazionale quanto scontata paura di farla cadere. E' pur vero che mi cade spesso la roba dalle mani, dal telefono alle penne.
Mentre la forza di gravità fà il suo lavoro riesco pure ad emettere un urlo del tipo "nnnoooo!" 

Mi è stata consegnata appena due minuti fa. In realtà non avevo realizzato subito che fosse mia figlia, in quanto una volta che il personale medico ha suggerito la necessità di fare il cesareo, mi son premurato di chiedere ad una ragazza vestita di verde quanto durasse il tutto , e mi è stato risposto "più o meno un'ora".
Bene,mi dicevo, ho tempo per prepararmi psicologicamente.
Alla buon'ora, eh.

Mi fanno accomodare in questa saletta, abbastanza vicino alla sala operatoria. Un bacio a mia moglie, sul lettino che la trasporta , ed inizio a fare un paio di telefonate ai parenti per aggiornarli.

Dopo pochissimo sento un pianto, di quelli che fino ad ora avevo solo in qualche scena finale di  film. È il pianto di un nuovo essere che inizia la sua vita. Un lamento forse, un "ma perchè,dico io, stavo così bene...chi mi ha sfrattato?" seguito da un " adesso cosa state facendo con il mio cordoaaaaargh".
Bene – penso – avranno finito il precedente, mi sà che ora tocca a mia moglie.

Una ragazza vestita di verde ( scusate ma ancora oggi non mi è perfettamente chiara la relazione colore-mestiere, anche se l'ho letto diverse volte) sta portando in braccio l'esserino verso una stanza dove avviene il primo bagnetto.
Dopo un paio di minuti che se lo lavorano, mentre sono impegnato a guardare il polline volare nel cielo di Milano da una finestra qualunque di un primo piano , sento "Papà?"

Qui i genitori vengono chiamati dal personale semplicemente con i titoli di Papà e Mamma. Saranno le linee guida dell'ospedale, alla fine non è male  e ti ricorda continuamente quale è il tuo ruolo adesso.
"papà?" sento ancora.
Ma ce l'ha con me? (del resto è la prima volta in vita mia che vengo chiamato così, quindi un po' di attenuanti datemele)
"vuole vedere il suo bambino?" mi dice, con un'aria un po' stupita. Leggo nei suoi occhi un "ma che, non te ne frega niente?"
"eh, certo appena nasce..."
"guardi che è questa..."

oh cazzarola.

Non ero pronto al 100%.
Cioè , credevo di avere almeno altri tre quarti d'ora per metabolizzare , razionalizzare.
 Avrei dovuto forse pensarci prima, in effetti l' appuntamento era in programma da nove mesi. 
Chiedo come sta mia moglie, mi rispondono che è tutto ok.
 È solo un modo per rimandare ancora di qualche secondo le presentazioni.

Lei è stesa , già pulita. La testa è un po' ovale. All'inizio è spesso così, poi si aggiusta con i giorni.
Mi sono documentato bene. Pure per quel liquido scuro che si trova nei primi pannolini , così non mi spavento per nulla.
Mi chiedono come intendo chiamarla, devono scrivere il suo nome su di un modulo.
Qui sono preparato, l'avevamo già scelto da mesi.
Lo pronuncio per l'ennesima volta, ma stavolta è diverso. 
Stavolta lo faccio guardandola.
Dopo le fanno una piccola puntura al piede, per un esame che mi avevano spiegato al corso preparto, Anche qui ero preparato. Possiamo dire che fino ad ora me la stò cavando, su.
Mi spiegano che l'avrebbero portata qualche minuto da mia moglie, per fargliela vedere, e che nel frattempo avrei potuto tornare nella "mia" saletta.
Faccio partire un paio di telefonate per rassicurare tutti, il cesareo è andato bene, la piccola è nata, non somiglia all'idraulico, sembra stia bene, insomma evvai.

Ed ecco che la woman in green ritorna, e me la piazza in braccio. Decido immediatamente di sedermi, un po' perchè pesa ( a proposito quanto?me l'han pure detto) un po' per ridurre l'accellerazione di gravità nel caso in cui la facessi cadere.
 Eh son paranoie, che ci volete fare. Poi uno si scioglie e passano , per essere sostituite da altre.
Ho accettato questa cosa, in fondo tra una trentina di anni potrò rilassarmi.

Credevo fosse una cosa del tipo "Papà , tienila un attimo per favore" ed invece , dopo averla presa tra le braccia e fissata per qualche secondo, mi volto e la tizia è sparita.
C'è silenzio, persino la piccola non dice nulla.


E rieccoci al momento imbarazzante di cui vi parlavo.
Bella è bella, (ovviamente non posso essere obbiettivo) cerco subito di capire a chi somigli. Al sud ci teniamo a queste cose.

In realtà speravo somigliasse più a mia moglie, in effetti prima di oggi non riuscivo  ad immaginare la mia versione femminile. Vabbè che poi con il tempo cambia, o almeno così dicono.

Mi viene da parlare a voce bassa, per non disturbarla mentre mi osserva. Ha gli occhi aperti, il colore non si capisce ancora e se ho capito bene non si capirà ancora per un bel po'.
Non ricordo di cosa le ho parlato, probabilmente mi son presentato un po' goffamente, o almeno non brillantemente quanto avrei voluto.Ammetto che ci tengo a fare colpo su di lei, ma son sicuro che la vita mi offrirà altre occasioni. E che cavolo, dicono ( sempre queste fonti imprecisate , in realtà si tratta di volgo popolare ) che le femmine si attacchino particolarmente ai padri , quindi in teoria dovrei partire avvantaggiato. 
Dopo un po' mi stupisco che non inizi a piangere.Lo troverei ovvio. Mi fissa, o almeno credo visto che ho letto (sempre da qualificatissime fonti internettiane ma pure su di un libro di Piero Angela che avevo preso apposta) che all'inizio al massimo vedono delle ombre, e apre un po' la bocca, con un gesto che associo alla poppata. Credo abbia fame. Il tempo di restare affascinato dalla maestosità degli istinti umani, che mi rendo conto di non avere nulla da offrirle.
Nella saletta ci son le macchinette automatiche, chissà se le piacciono le patatine.
Provo a chiedere ausilio al personale che cammina nel corridoio, proprio in quel momento passa una con il camice bianco. Non sapendo come appellarla mi limito a "scusi?" ma non ottengo risposta. Forse sono io che parlo a voce troppo bassa, forse lei era soprapensiero.
Poi realizzo.
Non verrà nessuno, almeno per un altro po'.
E' tutto studiato a tavolino. Hanno organizzato questo incontro per conoscerci, per creare un legame. Ti hanno incastrato a questo appuntamento, baby, piacere di conoscerti.
E non hai nemmeno un cellulare per farti chiamare da una amica e svincolarti con una scusa.

Mi guarda , probabilmente pensando qualcosa del tipo "vabbè, poteva andare peggio."
Se è vero che sente bene gli odori, non è che profumi di rosa, dopo più di quindici ore in ospedale.
Alla fine resto in silenzio anche io, ad osservare il mio piccolo miracolo.


E proprio quando inizio a rilassarmi scade il tempo, me la portano via.
Speriamo di non aver fatto troppo la figura dello scemo, chissà se mi richiamerà.
Come primo appuntamento non è stato male. 
Magari la prossima volta mi porto un po' di latte.

10 commenti:

  1. TANTE CONGRATULAZIONI!!! Auguri per questa nuova vita da papà!!

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  2. Ma congratulazioni Gegge, a te e signora!!!! Che bello, una bimba!!

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  3. congratulazioni e ben arrivata !!!!!

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  4. Stupendo, tutto.
    Il racconto, di te di lei.
    Dicono che quando si nasce, i genitori non ce li scegliamo, ma questa piccolina, così a naso (seppur non si senta odor rose) ha scelto bene :-)
    Congratulazioni a voi tre !!

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  5. Ma che bello questo racconto: traspaiono dolcezza e stupore infiniti.
    In bocca al lupo per questa stupenda avventura!

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  6. Ammappete... sei diventato papà **
    Auguroni!

    Moz-

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  7. Ma che splendida emozione! Bacia la mamma e... Geggina

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